Befana 2016: PANTHALASSA. Siamo Mare.

 

Alessandro Nobili

LABORATORIO BEFANA 2016 - CCA

E anche quest'anno ci risiamo! Ogni anno che passa diciamo "Beh, adesso basta...è l'ultima volta!". Ma l'aria fresca di settembre solletica i neuroni di Mason e via, partono le telefonate, gli incontri, le discussioni su cosa fare, quale titolo dare alla nuova Befana e così si riparte per l'ennesima volta...

Il Laboratorio funziona così, si cercano stimoli, idee, contributi, opinioni, si aprono discussioni, insomma non si trascura niente: ogni idea-proposta potrebbe essere quella giusta... Intanto Mason inizia a trasformare in disegni idee e parole, animandole sul palcoscenico naturale del nostro fiume.

Anche quest'anno, una sera dopo un'accesa e in alcuni momenti "turbolenta" discussione è uscito un primo appiglio "Pangea" una parola che deriva dal linguaggio della geologia, ovvero "la grande massa continentale che alla fine del Paleozoico, circa 250 milioni di anni fa, si estendeva sulla superficie terrestre, circondata da un unico grande oceano". Sì un grande oceano..., allora qualcuno ha detto, Panthalassa, altra parola, diremmo oggi, "molto arcaica, che definisce "l'unico e gigantesco oceano che era presente sulla Terra ai tempi del Triassico, ai primi stadi dell'evoluzione dei continenti".

Panathalassa, parola intrigante, che ci riporta alle origini, alle non-divisioni geografiche, razziali, culturali, politiche ed economiche: un'unica terra circondata da un unico mare senza confini... Un'unica grande isola circondata in un abbraccio materno da un immenso mare. Pensate questa immagine cosa non possa far germogliare nelle mente di un bambino...!

Interessante poteva andare! Che cosa non è il mito della Befana, se non il ritorno alle origini, ai primordi, anche nella nostra terra di tradizioni e confini arbitrari, tracciati per dividere ciò che in natura è un continuo, un non-separato. La Befana ci ricorda ogni anno che dobbiamo tornare a quell'unità, primogenità, armonia, assenza di confini e limiti tipici dell'infanzia e dei sogni di quell'età.

Il nostro laboratorio è un po' una Pangea, una terra dove i confini svaniscono per unificare e per creare momenti di incontro e di confronto anche tra persone molto diverse. E' animato da una dialettica costruttiva che ti spinge ad andare oltre, oltre i luoghi comuni, gli schemi rigidi di tutti i giorni, dove ognuno può liberamente dire la sua ed esprimere in modi diversi la propria creatività. Un luogo in continuo movimento e divenire come del resto Pangea e Panthalassa, dal cui scontro di forze ed energie propulsive si è forgiata la terra che oggi conosciamo...

Il laboratorio della Befana non è un luogo immobile, senza forze, inerte, ma è alimentato da uno spirito irrequieto che è quello che si alimenta delle diversità, delle differenze, delle contrapposizioni e che in una dialettica dinamica produce idee e lavoro. Scriveva Felice Viganò, anima e teorico del laboratorio della Befana: "Il laboratorio è una struttura aperta, mobile..., è un confronto permanente. Non c'e' maestro che ordina il da farsi e ripartisce compiti (forse non conosceva il Mason di adesso!) ...c'è uno o più maestri, produce solidarietà, lavoro di gruppo, coscienza di un lavoro comune, ...è un metodo di ricerca e di sperimentazione.

Attraverso questo metodo si sperimenta, si costruisce ma soprattutto si ha occasione di rileggere la realtà non in maniera individuale e banale, ma come sintesi di un percorso-lavoro condiviso. Scriveva Felice: "la rilettura della realtà fatta dal laboratorio, dal lavoro di gruppo è un processo conoscitivo, interpretativo, critico, ...che tende a manifestarsi, a venire espresso, emergendo con la propria specificità e peculiarità, che sollecita risposte, commenti e reazioni". E mai come quest'anno anche all'interno del laboratorio l'attualità ha pervaso il pensiero di tutti, con le sue immagini crude, reali, di uomini e di un mondo che invece di unire divide e contrappone.

"Panthalassa, siamo mare": una dimensione liquida, palpabile ma nello stesso tempo impossibile da manipolare, difficile da imprigionare entro confini duraturi: cercherà sempre di riprendersi la libertà, lo spazio, l'infinito. Acqua è sinonimo di vita, di movimento. L'acqua è l'elemento che per primo ha permesso all'uomo di spostarsi, di conoscere, di migrare, di andare oltre i confini del conosciuto, in un certo senso di sognare. Ancora oggi l'acqua è per molti individui e popoli quel passaggio naturale che crea speranza per una nuova vita, per un futuro che nella propria terra sembra perso per sempre. Ma spesso è anche la tomba dove svaniscono tutti sogni di rinascita dalla povertà, dalla paura e dalla guerra. Chi non ricorda il piccolo Ayal, il bambino siriano di 3 anni che stava fuggendo con la famiglia da Kobane e che è morto annegato davanti alla spiaggia di Bodrum in Turchia.

La mancanza di acqua crea carestie, siccità, povertà, esilio forzato e morte; la sua mancanza muove e sposta milioni di profughi verso nuovi approdi (secondo le Nazioni Unite i profughi nel 2014 sarebbero stati più di 60 milioni, di cui la maggior parte sono donne e bambini). L'acqua è inoltre un determinante dell'equilibrio del clima mondiale. Proprio in questi giorni si sta svolgendo a Parigi la ventunesima Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite (il Cop21). Gli scienziati sono molto chiari, se non si ridurranno le emissioni di inquinanti, il surriscaldamento del pianeta ci porterà a situazioni catastrofiche con migrazioni di popoli e guerre proprio a causa della mancanza di acqua. Un altro rapporto internazionale dell'Agenzia Europea per l'ambiente, ci ricorda come a causa dell'inquinamento in Europea nel solo 2012 sono morte prematuramente 491 mila persone per patologie cardiovascolari, polmonari e per cancro e che l'Italia con i suoi 84 mila morti per inquinamento ha il primato assoluto per decessi.

Nel laboratorio della Befana, attraverso la ri-poeticizzazione e la creazione di figure e personaggi simbolici ci si è sempre confrontati con queste tematiche. Anche il nostro fiume è stato più volte ferito e violato dall'incuria e dagli interessi economici. Chi non ricorda le numerose battaglie fatte sul fiume per la tutela dell'ambiente e della salute, contro la cementificazione e il degrado ambientale. Il laboratorio della Befana è sempre stato dalla parte del fiume e delle sue genti, cercando di non essere banali, di non cadere nei luoghi comuni, di capire e di andare a fondo nelle ricerca delle cause, sia quando che si trattasse di questioni locali o internazionali.

E in questi giorni di attentati, divisioni e contrapposizioni religiose, culturali e ideologiche, dove in una sorta di delirio collettivo si invoca la guerra e si armano gli eserciti, ci tornano alla mente le parole di un giovane della nostra terra, Vittorio Arrigoni, nato a Besana Brianza nel 1975 e morto assassinato a Gaza nel 2011, che dell'aiuto umanitario, della non violenza e del giornalismo militante aveva fatto le sue ragioni di vita. Vittorio alla fine di ogni suo articolo o reportage era solito scrivere: "Stay Human" ovvero "Restiamo umani".

Per concludere, credo si debba ricominciare proprio da questo invito a restare umani. E in questo sicuramente i bambini con la loro spontaneità e senza pregiudizi hanno molto da insegnarci. Anche quest'anno il laboratorio attraverso la ri-poeticizzazione dei miti, dei riti e dei simboli della Befana, del fiume e dell'acqua cercherà di traghettare i bambini in questo passaggio di speranza. E proprio la speranza in un risveglio dell'umanità è l'augurio che vorremmo trasmettere come laboratorio della Befana a tutti i bambini, ma anche agli adulti, che il 5 gennaio saranno sul ponte di Agliate a gridare con noi "Befana! Befana! Befana!...".

"Restiamo umani", grazie e buona Befana a tutti.



Dall'87 l'arrivo della Befana sulle acque del fiume Lambro la vigilia dell'Epifania
è diventata una teatralizzazione che si svolge nei pressi del ponte di Agliate (Mi)

Promosso da Associazione Commissione Cultura Alternativa (CCA) di Carate Brianza, dal Comitato per il diritto al Mito-Festa dei bambini e dalla gente della valle del Lambro.
Con il patrocinio e il contributo di:
Provincia di Monza e Brianza - Parco Valle del Lambro
Comuni di Carate, Albiate, Briosco, Giussano, Macherio, Sovico, Verano


Per informazioni Tel. 0362-906294 Fax 0362-906294 E.mail befana.lambro@libero.it